I dipendenti non possono essere soddisfatti di una “giusta” paga perché non esiste una cosa definibile in termini di “giusta" giornata di lavoro.
Ogni giorno riserva nuove sfide: si deve costantemente operare con tempi esigui rispetto ai compiti assegnati, con attrezzature che a volte fanno le bizze, con colleghi malati o distratti da problemi familiari, con imprevisti di ogni genere da gestire.
Nessuno se ne torna a casa la sera pensando di aver avuto una “giusta” giornata di lavoro.
Al contrario, essendo noi esseri umani egocentrici per natura, tendiamo a guardare soltanto ai problemi che abbiamo dovuto affrontare e ai pesi “ingiusti” che gravano sulle nostre spalle.
In assenza di riconoscimenti emotivi, formazione continua e forme di incentivo di gruppo e individuale, condanniamo la nostra azienda a risultati mediocri.
Tutto il contrario di quelle prestazioni regolarmente al di sopra dello strettamente dovuto che dobbiamo aspettarci dai dipendenti se vogliamo che il nostro prodotto o servizio eccella su un mercato globale sempre più affollato.
Morale? Se pretendi il massimo, devi dare più del dovuto. Amen!